Si destò all’improvviso svegliato da un rumore sordo che proveniva da lontano. Sembrava un tuono ma il cielo era sereno in quella giornata di luglio calda all’inverosimile.
Rimise nel fagotto i pochi avanzi del suo pranzo e ripiegò con cura il bigliettino che aveva letto e riletto prima di sprofondare in un sonno profondo. Quanto aveva dormito? Non portava mai l’orologio in vigna perché il ritmo era dettato dal sole e proprio dalla lunghezza delle ombre era sempre in grado di capire che ora fosse. Dovevano essere quasi le due e quindi era in ritardo sulla sua personale tabella di marcia.
Ancora un rumore arrivò sordo da lontano e iniziò a realizzare che presto il cielo si sarebbe coperto anche lì. Non erano rari a luglio i temporali, qualche volta erano stati molto violenti negli anni scorsi e avevano causato molti danni sui grappoli in maturazione.
Si avviò verso la parte più lontana della vigna deciso a concludere quanto programmato quella mattina. Si prospettava una buona vendemmia: i grappoli erano sani e durante le delicate fasi primaverili tutto era andato per il verso giusto.
Quando era chino tra i filari del vigneto era felice. La mente si sgombrava di ogni pensiero e la sua concentrazione era sempre altissima su quello che faceva.
Terminò verso le 18 proprio mentre il temporale si avvicinava e iniziò a piovere con grande intensità. Amava la pioggia e si avviò a piedi verso casa, stanco e soddisfatto e completamente inzuppato.
Era appena arrivato nei pressi della stazione quando sentì un nuovo rombo fortissimo ma comprese subito che non era un tuono.
E poi non capì più nulla.
La gente correva e urlava. E altra gente si aggiungeva e riempiva la strada mentre una nube di polvere si sollevava dal terreno poco lontano.
“E’ crollato il capannone! E’ venuto giù tutto alla fabbrica degli aratri”
Quell’urlo lo scosse e incredulo anche lui si mise a correre a perdifiato verso la fabbrica, verso la nuvola, verso ciò che avrebbe cambiato per sempre il suo destino.